domenica 14 settembre 2014

IL PAPA A REDIPUGLIA LA DELEGAZIONE DI DUINO AURISINA





















































LE FOTOGRAFIE QUI SOPRA SONO DI LUCIA LALOVICH TOSCANO


Duino, 

don Ugo sull’altare accanto al Papa

Anche il parroco di Sistiana fra i sacerdoti e i diaconi che concelebreranno la messa a Redipuglia

DUINO AURISINA. Un grande dono per la comunità cattolica di Duino Aurisina: tra i sacerdoti e diaconi che sabato concelebreranno la messa al sacrario di Redipuglia assieme a Papa Francesco ci sarà anche don Ugo Bastiani. La notizia è emersa dopo il Consiglio pastorale dell’altra sera, nel corso del quale si sono discusse iniziative e occasioni di preghiera in vista dell'atteso evento. Tra i 15mila che complessivamente potranno assistere alla solenne celebrazione figura anche una delegazione duinese e infatti si sta concludendo nelle diverse parrocchie la raccolta di adesioni per la consegna dei pass. I fedeli muniti del tesserino dovranno arrivare entro le 7 nel sacrario, dove tre ore dopo si svolgerà la funzione. Treni speciali diretti alla stazione di Fogliano Redipuglia sono stati attivati per l'evento. «I posti a disposizione, per il nostro Comune e per Sgonico - riferisce Lucia Lalovich, presente venerdì - sono 75 in tutto». L’elenco affisso nella sede di Sistiana figura già esaurito. «Nel numero non rientrano naturalmente le presenze di preti e diaconi – prosegue Lalovich -. Papa Francesco ha voluto infatti che potessero concelebrare la messa i sacerdoti che operano nei territori in cui un secolo fa si disputarono le sanguinose battaglie della Prima guerra mondiale e tra questi c'è anche il nostro don Ugo».
Decano di Duino Aurisina e parroco di Sistiana, don Bastiani (nato a Capriva del Friuli nel 1941) è stato ordinato sacerdote nel 1967 da monsignor Antonio Santin ad Aquileia. Ex insegnante, appassionato di sport, nel 1982 don Ugo è capitato a Sistiana «per capire, ma soprattutto amare, i fratelli istriani e sloveni», come ha scritto la stessa Lalovich in un'intervista al sacerdote quattro anni fa su “Voce Isontina”. L'evento di sabato potrebbe dunque essere un coronamento dei 32 anni di sacerdozio trascorsi a Sistiana. La messa in onore dei caduti di tutte le guerre si preannuncia un avvenimento di grande significato per il Friuli Venezia Giulia, ma anche un onore per tutti i parrocchiani di Duino Aurisina che vedranno il loro 73enne decano sull'altare vicino a Bergoglio. «Le parrocchie di Duino, Sistiana e Aurisina dipendono dalla Diocesi di Gorizia, mentre fino all'anno scorso costituivano una realtà a sé – spiega ancora Lalovich -. Risultando inserite nella zona pastorale che comprende Ronchi e Monfalcone si raccordano con queste ultime per le attività e organizzazioni di iniziative». In preparazione alla visita di Papa Bergoglio la Diocesi di Gorizia ha programmato un incontro di preghiera in ciascuno dei cinque decanati, quello di Monfalcone Ronchi Duino si è svolto giovedì sera. Oggi, invece, la Chiesa diocesana si farà pellegrina al Santuario di Barbana.La celebrazione eucaristica avverrà alle 11.
Tiziana Carpinelli





"A me che importa?"
“A me che importa?”, “Sono forse io il custode di mio fratello?”. La guerra non guarda in faccia a nessuno: vecchi, bambini, mamme, papà...”. Anche “sopra l’ingresso di questo cimitero aleggia il motto beffardo della guerra: “A me che importa?
Oggi Papa Francesco ha preso spunto da alcune parole lette su un'epigrafe posta a Redipuglia per la sua profonda omelia.
Il testo dell' epigrafe scritta del maggiore Giannino Antona Traversi, vero curatore del cimitero era la seguente :


Di un soldato ignoto

"Che t'importa il mio nome?
Grida al vento: Fante d'Italia!
E dormirò contento."

e sempre di lui per i Soldati Ignoti
"Mamma mi disse: Va!
...e io l'attendo qua."
"Vento del Carso, tu che sai il mio nome bacia mia madre sulle bianche chiome."
"Povera mamma mia: riasciuga il pianto!Tu non mi vedi eppur ti sono accanto."
sono epigrafi molto forti in cui traspare l'amore filiale per la madre che in sostanza era il sentimento più evocato: "Mamma, sii forte !
Inizialmente l'epigrafe era riportata su uno scudo da trincea posto sul Colle Sant'Elia al Cimitero degli Invitti, oggi è una targa all'ingrasso del Sacrario militare ed un monumento sul vecchio Sant'Elia.
"A me che importa?" riprendendo queste parole, sicuramente il povero Soldato Ignoto a cui sono riferite è rivissuto per bocca del Santo Padre e così forse oggi si è compiuta la seconda parte della sua epigrafe.

Mauro Depetroni
Gruppo Ermada Flavio Vidonis

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