APERTA LA COPIA DELLA MOSTRA "ERMADA VOCI DI GUERRA IN TEMPO DI PACE"
Dopo il Castello di Duino (già oltre 2000 sono le persone che hanno varcato i cancelli del Castello per visitare la mostra
aperta dal 15 di ottobre e che
rimarrà aperta fino all'otto di gennaio), - fa sapere la Responsabile della sezione Cultura dell’Ajser 2000 Lucia Lalovich - la copia della mostra "Ermada Voci di Guerra in Tempo di Pace" farà tappa a Borgo Hermada a Terracina. La mostra promossa dal Gruppo Culturale e Sportivo Ajser 2000, assieme al Gruppo Ermada VF, con il contributo della Regione Fvg, della Zkb
he gode del patrocinio del Comune di Duino Aurisina e della Provincia di Trieste, vuole rendere visibile il risultato di questo lavoro, così come quelli dei progetti di riqualificazione delle trincee e della raccolta delle testimonianze della Grande Guerra nel territorio di Duino Aurisina. e dell’Amt e c
La mostra è parte del Progetto Ermada che è nato con l’intento di valorizzare questo territorio ed il suo patrimonio storico e culturale. Negli oltre trentacinque pannelli fotografici che compongono la mostra, vengono presentati: Immagini dell’epoca strettamente legate al territorio di Duino Aurisina in particolare sull’Ermada durante la Grande Guerra; Il territorio e le fortificazioni sull’Ermada; I lavori di ripristino con l’Alpina delle Giulie; I luoghi di sepoltura dei soldati caduti sull’Ermada presenti nella Provincia di Trieste;
Borgo Hermada a Terracina. Nelle bacheche, invece, vengono presentati: Libri, pubblicazioni e documenti inerenti l’Ermada; reperti rinvenuti durante gli scavi che in parte sono riferiti alla vita quotidiana del soldato, come gavette e stoviglie, in parte sono gli strumenti di guerra come le armi e le bombe ed in parte sono le attrezzature di protezione come gli elmetti.
Grazie al Distaccamento di Opicina del Nucleo Artificieri della Polizia di Stato è stato possibile rendere inoffensivi tutti gli ordigni esposti. Ancora una volta le due comunità verranno unite da un grande emozione,
ancora una volta Duino Aurisina e Borgo Hermada si ritroveranno attraverso la storia che quella pietra messa nel 2007 presso il Monumento dei Caduti di Borgo Hermada. Il 6 di novembredunque verrà aperta in occasione di una cerimonia dedicata al 150° anniversario dell'Unità d'Italia da parte dell’Amministrazione comunale di Terracina, la copia della mostra presentata al Castello di Duino, che per tale occasione gode anche del patrocinio dell’amministrazione Provinciale di Latina e dell’amministrazione comunale di Terracina. A tale cerimonia, che prevede anche la consegna della bandiera tricolore che verrà benedetta nei prossimi giorni da Don Ugo Bastiani a San Giovanni con l’acqua del Timavo come venne benedetta la bara del Milite Ignoto nella Basilica di Aquileia, prenderà parte anche una delegazione di Duino Aurisina. Ulteriori informazioni sono visitabili sul sito www.ajser2000.it, Il Monte Ermada si trova oggi nella parte nord occidentale della provincia di Trieste nel territorio del comune di Duino Aurisina, mentre le sue propaggini orientali sono in territorio sloveno. L'Ermada, ultimo baluardo dell’Imperial Regio Esercito Austro Ungarico sulla strada per Trieste, costituì durante il primo conflitto mondiale un insuperabile obiettivo militare, contro il quale si infransero senza successo gli assalti dei soldati italiani.
L'esercito austro-ungarico, organizzato sulla difensiva, lo aveva trasformato in una fortezza munita di ricoveri sotterranei ed armata di artiglierie occultate agli occhi dell’avversario. Nell’arco temporale che viene periodizzato dal 1914 all’autunno 1917, le popolazioni autoctone subirono privazioni e dovettero abbandonare i propri nuclei abitati e le zone di produzione agricola per far spazio all’insediamento di opere militari difensive che, di fatto, divennero un’insormontabile linea di fronte mai conquistata o superata dalle truppe italiane. L’area oggi si presenta ricca di testimonianze “immobili” dei fatti, negli ultimi anni recuperate e riportate alla luce da un gruppo di volontari. Molte di queste strutture, grazie al lavoro infaticabile dei volontari della Società Alpina delle Giulie, pur a distanza di quasi cent'anni, e nonostante l’incuria della natura e del tempo, sono ritornati alla luce.
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